La depressione è sempre presente nella crisi adolescenziale da quella banale a quella nevrotica per arrivare alla psicotica. Come già abbiamo sottolineato a proposito della crisi, è difficile distinguere tra gli elementi propri dell'adolescenza rispetto a quelli psicopatologici veri e propri, anche se molti studi hanno evidenziato che le psicosi maniaco-depressive iniziano, con considerevole frequenza, nell'adolescenza. Ad esempio il lutto normale che l'adolescente prova per la perdita degli oggetti primari, i genitori, è come abbiamo visto una tappa del tutto fisiologica.
Arnoux ci fa dono di importanti distinzioni nella Depressività che si distingue dalla Depressione vera e propria, perché si è ancora in grado di mantenere la stima di sé e l'idealizzazione dell'oggetto.
Vi sono differenti forme di Depressività:
La Noia, mancanza di interesse, molto presente in questo periodo, la quale tuttavia protegge dall'eccitazione libidica o aggressiva.
L'Umore Depresso che si presenta come uno sguardo svalutante rivolto a se stessi ed include senso di inferiorità di tono narcisistico, anche se è presente il rischio suicidario tuttavia l'umore depresso sostiene la rinuncia alla perfezione autarchica.
La Morosità per cui è impossibile separarsi dagli oggetti infantili in un adolescente portatore di vuoto (interno ed esterno). Molti soggetti sofferenti di questa depressività particolare appaiono senza propri mezzi, strettamente dipendenti dai loro genitori.
La Crisi Ansiosa, depressiva in cui l'ansia sorge dapprima accompagnata da segni somatici come tremore, palpitazioni e nodo alla gola; lo stato ansioso presto oscilla con i cambiamenti dell'umore, l'adolescente si sente minacciato da una rottura. Conviene stare attenti a questi segnali perché questa espressione di angoscia è una versione degli stati depressivi. L'evoluzione spesso è spontanea e, progressivamente, favorevole in pochi mesi. Una psicoterapia di sostegno aiuta, nella maggior parte dei casi, l'evoluzione spontanea.
La Depressione vera e propria si manifesta con stanchezza, disturbo del sonno, idee suicidarie, distinte dai pensieri di morte ( normali in adolescenza) . Altri segni sono le difficoltà scolastiche, il consumo di sostanze (che insieme alle fughe, ai furti e le zuffe sono i comportamenti antisociali) la perdita della stima di sé, le tendenze autopunitive ed autoaggressive .
Accanto ai segnali più evidenti della depressioni ci sono le depressioni mascherate quali l'anoressia, la bulimia, le inibizioni, le fobie scolari. Infine l'atto suicidario in cui l'adolescente manifesta non tanto la voglia di morire quanto il desiderio di placare le tensioni insopportabili, rappresenta l'odio per un corpo che è diventato intrattabile e ingovernabile.
Tutte queste forme depressive necessitano di psicoterapia, in un rapporto vis a vis , ma a seconda della gravità anche di ospedalizzazioni, di centri educativi e di terapie familiari.
Riferimenti bibliografici:
Dominique J. Arnoux "La depressione in adolescenza" ed. Borla, Roma
Dott.ssa Silvana Simoncini
Psicologa e Psicoterapeuta a Firenze
Iscritta all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Toscana n. 787 dal 1989
AVVISO: Le informazioni contenute in questo sito non vanno utilizzate come strumento di autodiagnosi o di automedicazione. I consigli forniti via web o email vanno intesi come meri suggerimenti di comportamento. La visita psicologica tradizionale rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico.
©2017 Tutti i testi presenti su questo sito sono di proprietà della Dott.ssa Silvana Simoncini