Psicologa Psicoterapeuta a Firenze
Sono psicologa dal 1989 e psicoterapeuta dal 2000 ( N.iscrizione Ordine degli psicologi della regione toscana n.787). Mi sono laureata a Firenze con una tesi sul paziente designato quale membro attivo nella famiglia disfunzionale, la tesi che avevo scelto seguiva un interesse particolare nei riguardi del gruppo famiglia, ed era conseguenza di un training in terapia sistemica- relazionale che si è concluso poco dopo la fine dei miei studi universitari. In concomitanza con l'università ho iniziato la mia carriera lavorativa all'istituto Gould di Firenze, dove mi occupavo di minori con disagio sociale, e, contemporaneamente, lavoravo nell' Asl fiorentina, con un contratto a convenzione, con minori e adulti con disagio psico-fisico, il rapporto di lavoro si è poi risolto in una assunzione in piena regola.
Si impara un metro al giorno, per chilometri di errori
Niccolò Fabi
Lavorare con l'infanzia (dai 2 agli 11 anni ) prevede , secondo la mia ottica, una presa in carico particolare secondo cui i primi incontri vengono fatti con il bambino e i suoi genitori, sia per conoscere l'ambiente in cui il bambino è vissuto ed avere dai genitori informazioni/emozioni e riflessioni riguardo al proprio figlio, sia per evitare al bambino di trovarsi da solo con una persona sconosciuta , questo potrebbe incutergli timore ed inibirlo. La terapia poi prosegue solo con il bambino attraverso il linguaggio simbolico delle favole, delle storie inventate, ma anche dei sogni e dei pensieri. Attraverso questo linguaggio il bambino parla di sé e delle proprie sofferenze e il terapeuta gli offre sollievo e le possibili soluzioni sempre sfruttando un linguaggio indiretto.
L'adolescenza è per sua stessa natura una interruzione della crescita. L'adolescenza è caratterizzata da posizione estreme, che mutano spesso, fluttuanti, instabili, che danno a questo periodo di vita l'aspetto di tumulto, crisi, sconvolgimento. Differenziare tra lo sconvolgimento adolescenziale e la vera psicopatologia diventa difficile perché i punti in comune tra adolescenza e psicopatologia sono diversi:
Ho lavorato per molti anni con i bambini e alla luce della mia esperienza ritengo che una psicoterapia che non tenga conto dei genitori è destinata a fallire. All'inizio del mio lavoro istituzionale con l'infanzia sono stati diversi i bambini arrivati al servizio con forte ansia da separazione, sintomo di disturbo dell'attaccamento. Impossibile e crudele imporre al piccolo di entrare nella stanza di terapia senza la mamma, occorreva farci i conti.
Sono molti i motivi che spingono un adulto a rivolgersi ad una psicoterapia : Una fobia, o più fobie, attacchi di panico, insonnia, manie, un lutto che sembra non risolversi... Sintomi preziosi, anche se dolorosi, perché sono delle sentinelle che avvertono la persona che qualcosa non va...Ma quasi mai quelli rappresentano il "Problema", il Problema vero è più a fondo, laddove è difficile vederlo. Lo psicoterapeuta deve aiutare a vedere il vero problema, non trattando il sintomo, ma la persona intera. Nei confronti del paziente occorre soprattutto ascoltare, liberando la mente dai desideri, dai ricordi, dalle teorie, solo quel paziente esiste in quel momento ed esiste il terapeuta. Si crea un legame ed è quello che permette di procedere nella cura superando resistenze e difese.
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Psicologa e Psicoterapeuta a Firenze
Iscritta all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Toscana n. 787 dal 1989
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