E' una forma di distruttività che riguarda soprattutto gli adolescenti, un fenomeno, purtroppo, in aumento, soprattutto nei tempi della pandemia che ha, come più volte è stato sottolineato, aumentato il disagio degli adolescenti: è aumentata, la depressione, l'ansia, i comportamenti etero ed autoaggressivi.
Nell'autolesionismo l'adolescente si infligge ripetutamente lesioni superficiali , ma dolorose, sulla superficie corporea.
L'obiettivo di questo comportamento, chiamato anche cutting, è quello di reprimere un dolore mentale : tagliandosi, incidendo la pelle, si attivano le endorfine, sostanze simili alla morfina, in grado di interrompere il dolore mentale.
L'autolesionismo viene definito, diagnosticamente, secondo la definizione del PDM2,: autolesività non suicidaria, la quale svolge la funzione di alleviare le emozioni negative: rabbia, tristezza, ansia, depressione, frustrazione, persino senso di morte, di fronte a queste emozioni negative il taglio induce sollievo e calma.
Il taglio ha , indubbiamente, anche funzioni relazionali , infatti tagliandosi i ragazzi ricevono attenzioni, ma il taglio è anche qualcosa da compiere in solitudine, da non condividere, è qualcosa che provoca vergogna. I luoghi del taglio possono essere, e spesso lo sono, le braccia, destra o sinistra a seconda della dominanza, ma anche luoghi nascosti, come l'inguine.
A questo proposito vorrei citare un interessante film di diversi anni fa " Secretary" in cui la protagonista, interpretata da Maggie Gyllenhaal, di ritorno da un periodo di ricovero in ospedale psichiatrico, inizia a lavorare come segretaria nello studio di un avvocato. Lee, la protagonista, è una giovane donna depressa che trova sollievo alle sue sofferenze tagliandosi e, infatti, si porta appresso, al lavoro, un astuccio con l'armamentario occorrente: forbicine, lamette, ma anche disinfettante e cerotti. ( A questo proposito è interessante notare come per tagliarsi i ragazzi usino sia normali attrezzi adatti all'uso, forbicine, lamette, temperini, ma anche inusuali, ciò che è disponibile al momento) . Nello studio legale Lee, masochista, trova nel suo principale, interpretato da James Spader, il suo perfetto alter: un sadico.
L'atmosfera, poi, si alleggerisce , tutto si risolve in maniera positiva e l'epilogo è romantico, ma mi è sembrato interessante questo film, perché ha trattato un tema, quello dell'autolesività, in genere poco visto nella cinematografia. Tornando al tema occorre sottolineare che i genitori, spesso, si spaventano, legittimamente, di fronte ai tagli, al sangue, e questo li spinge a un atteggiamento di rimprovero, si allarmano, ma è un atteggiamento che ottiene l'effetto opposto perché spingono i ragazzi ad un ritiro.
Lo psicoterapeuta deve comprendere il senso, il perché, instaurato un clima di fiducia occorre che si faccia raccontare il taglio : quando è successo, in che momento, i pensieri e le fantasie che i ragazzi hanno avuto , è importante insomma, non farsi prendere dall'ansia ma, soprattutto, occorre non nascondere, non occultare , ma portare allo scoperto, insomma occorre parlarne.
Dott.ssa Silvana Simoncini
Psicologa e Psicoterapeuta a Firenze
Iscritta all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Toscana n. 787 dal 1989
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